La misura diretta delle pressioni nel circolo polmonare (PAP) è il gold standard per valutare lo stato emodinamico nei pazienti (pz) con scompenso cardiaco cronico (SCC). Recenti studi impieganti dispositivi impiantabili hanno confermato che il monitoraggio quotidiano di PAP favorisce l’ottimizzazione della terapia e riduce la mortalità e le ospedalizzazioni. Lo studio PAP-TeleHF, iniziato a febbraio 2015 con il primo impianto in Europa di sensore PAP (CardioMems™, St. Jude Medical), è stato presentato nella Sessione di Comunicazioni Orali sulla "Cardiologia del futuro: telemedicina ed informatica" durante il Congresso ANMCO 2016 da M. Oldani, Divisione di Cardiologia, Ospedale San Luca, Istituto Auxologico Italiano IRCCS, Milano. Si tratta di uno studio monocentrico osservazionale con lo scopo di: (1) valutare l’integrazione del monitoraggio di PAP con un consolidato programma di Telemedicina dello SCC; (2) sviluppare algoritmi di rilevazione della congestione polmonare, combinando le informazioni ottenute dai sintomi clinici con quelle trasmesse dai sensori di PAP e di altri dispositivi impiantabili (ICD, IEDs); (3) valutare i costi del monitoraggio di PAP in pz con SCC. In una fase preliminare (3 mesi) si è definito il data-set di valutazione dei costi associati all’assistenza e/o alla gestione degli episodi di SCC, si sono formati gli operatori e si sono sviluppati gli algoritmi di...continua a leggere
ABSTRACT SEMPLIFICATO DEI CONTENUTI DI CARDIOLINK SCIENTIFIC NEWS
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