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UN PASSO PER VOLTA
Shadowbox.init(); $(function(){ $(".risposta").hide(); $(".hide").hide(); }); function Risposta(id_risposta) { $("#" + id_risposta).show(); } function Continua(id_contenitore, id_risposta) { $("#contenitore" + id_contenitore).show().appendTo("#" + id_risposta); } Osvaldo, cuoco di 62 anni, sovrappeso, affetto da circa 8 anni da ipertensione arteriosa in trattamento con ACE-inibitori (enalapril 10 mg/die), nonché, da circa un anno, da angina pectoris stabile per la quale assume, solo da qualche mese e con beneficio, nitroderivati a cessione transdermica (10 mg/die) ed ASA 100 mg/die. Collateralmente, il paziente riferisce asma bronchiale di II grado, non in terapia poiché asintomatica da molti anni. In seguito ad insorgenza, in condizioni di riposo, di dolore retrosternale tipico (oppressivo, irradiato al giugulo ed alla mandibola, associato a nausea e senso di “fame d’aria”) è condotto presso il Pronto Soccorso dove si riscontrano i seguenti parametri vitali: PA 170/95 mmHg, FC 97 bpm, FR 24/min, Sa02 94%; un ECG rileva la presenza di ritmo sinusale, FC 87 bpm ed anomalie della ripolarizzazione ventricolare in sede anterolaterale, verosimilmente compatibili con sovraccarico del ventricolo sinistro (Figura 1); gli esami laboratoristici mostrano negatività dei marker di necrosi miocardica.

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