L’ipertensione arteriosa, definita in accordo con le attuali linee guida europee come valori di pressione arteriosa (PA) sistolica superiori o uguali a 140 mmHg e/o di PA diastolica a 90 mmHg, rappresenta il principale fattore di rischio modificabile correlato allo sviluppo di eventi cardiovascolari e renali, tra cui cardiopatia ischemica, ictus cerebrale, scompenso cardiaco, insufficienza renale terminale e dialisi. Tale condizione clinica si associa spesso anche ad un aumentato rischio di sviluppare complicanze metaboliche tra cui sindrome metabolica, insulino-resistenza e diabete mellito, che nel complesso aumentano in modo considerevole il rischio di complicanze cardiovascolari e renali nei pazienti affetti da ipertensione arteriosa. Numerosi studi osservazionali hanno chiaramente dimostrato una relazione continua e lineare tra aumento dei valori pressori ed incidenza di eventi cardiovascolari per ogni decade di età a partire dai 40 anni, perfino per valori pressori al di sotto dei limiti attualmente considerati normali. In particolare, la correlazione tra valori pressori ed incidenza di eventi cardiovascolari e cerebrovascolari è stata confermata in pazienti ...continua a leggere
ABSTRACT SEMPLIFICATO DEI CONTENUTI DI CARDIOLINK SCIENTIFIC NEWS
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