Poiché nella patogenesi della cardiomiopatia di Takotsubo sono implicati meccanismi catecolamino-mediati, si è voluto verificare se un trattamento precoce con beta bloccante possa ridurre la mortalità intra-ospedaliera. Lo studio effettuato è stato di tipo retrospettivo ed è stato condotto in Giappone. E’ stata confrontata la mortalità a 30 giorni tra pazienti trattati con beta bloccante entro il secondo giorno di ricovero e pazienti non trattati con beta bloccante. Da una popolazione di 2.672 pazienti identificati in 615 ospedali (81.5% femmine), grazie ad un “propensity-score matching” con rapporto 1:4, è stata individuata uno coorte di 2.110 pazienti, 422 dei quali trattati precocemente con beta bloccante e 1.688 controlli. Non è stata osservata alcuna differenza significativa nella mortalità a 30 giorni nei due gruppi (2.4% vs 2.0%, p=0.703; differenza di rischio 0.4%; 95% IC da -1.2 a 2%). Anche l’analisi di regressione...continua a leggere
ABSTRACT SEMPLIFICATO DEI CONTENUTI DI CARDIOLINK SCIENTIFIC NEWS
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