Besseling e colleghi hanno valutato in maniera retrospettiva la riduzione del rischio relativo di malattia coronarica (MC) e di mortalità a seguito del trattamento con statine in 2.447 pazienti (di cui 888 esclusi per un’età inferiore a 18 anni o per una MC pregressa) con ipercolesterolemia familiare (IF) eterozigote, seguiti nell’ambito del programma olandese di screening per l’IF fra il 1994 e il 2013. L’end point primario era un end point composito costituito da infarto miocardico, rivascolarizzazione miocardica e morte per tutte le cause. L’effetto delle statine (analizzato come variabile tempo-dipendente) è stato determinato utilizzato il modello dei rischi proporzionali di Cox, correggendo i dati per l’utilizzo di altri agenti ipolipemizzanti, antiaggreganti piastrinici e farmaci antipertensivi e antidiabetici. La simvastatina 40 mg/die e l’atorvastatina...continua a leggere
ABSTRACT SEMPLIFICATO DEI CONTENUTI DI CARDIOLINK SCIENTIFIC NEWS
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