Fonte: Thomas A. Dewland, MD - JAMA Intern Med. Published online June 27, 2016. doi:10.1001/jamainternmed.2016.2502.
Queste sono le conclusioni a cui sono giunti i ricercatori coordinati da Thomas A. Dewland dell’Oregon Health and Science University di Portland, USA. Essendo le alterazioni del sistema di conduzione associate ad un aumentato rischio di morbilità e di mortalità, risulta estremamente utile comprendere i fattori che accelerano o ritardano le malattie del sistema di conduzione in quanto potrebbero aiutare a individuare strategie preventive e terapeutiche. I ricercatori pertanto hanno voluto valutare se gli ACE inibitori e le statine, per le loro proprietà antifibrotiche e anti-infiammatorie, riducono il rischio di comparsa di malattie del sistema di conduzione. A tal proposito è stata eseguita una seconda analisi sui dati acquisiti dall’ALLHAT trial. Un totale di 21.004 pazienti ambulatoriali di 55 o più anni con ipertensione e almeno un altro fattore di rischio cardiovascolare sono stati inclusi nell'analisi. I partecipanti sono stati assegnati in modo casuale a ricevere amlodipina, lisinopril o clortalidone. I pazienti con alterati valori di LDL sono stati randomizzati a pravastatina vs trattamento consueto. Un elettrocardiogramma (ECG) è stato eseguito all’arruolamento e a ogni 2 anni del follow-up. Lo sviluppo di BAV di primo grado, di blocco fascicolare...continua a leggere
ABSTRACT SEMPLIFICATO DEI CONTENUTI DI CARDIOLINK SCIENTIFIC NEWS
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