I risultati dello studio DANISH (A DANish randomized, controlled, multicenter study to assess the efficacy of Implantable cardioverter defibrillator in patients with nonischemic Systolic Heart failure on mortality) aprono un gap nelle linee guida europee ed americane sulle indicazioni all'impianto di defibrillatori (ICD) in prevenzione primaria nei pazienti affetti da scompenso cardiaco ad eziologia non ischemica secondo il Prof. Lars Kober (Copenhagen, Danimarca) che li ha esposti il 28 agosto a Roma durante la Sessione "Hot Line" su Scompenso Cardiaco e Nuovi Approcci Terapeutici. Le evidenze sui pazienti scompensati non ischemici sono piu' deboli per l'assenza di trial randomizzati diversamente dai pazienti ad eziologia ischemica. Il trial DANISH e' uno studio randomizzato, caso/controllo, multicentrico su pazienti affetti da scompenso cardiaco cronico ad eziologia non ischemica documentata con frazione d'eiezione ventricolare sinsitra ≤ 35%, sintomatici nonostante terapia farmacologica ottimizzata (classe NYHA II o III) e con valori di NT-proBNP > 200pg/mL (23.6 pmol/L). Circa 560 pazienti sono stati randomizzati a sola terapia farmacologica secondo le linee guida internazionali (braccio controllo) o ad implementazione della terapia farmacologica con l’impianto di ICD. Il numero di pazienti che ha ricevuto anche terapia resincronizzante (CRT) era rilevante e sovrapponibile (58%) nei due gruppi, ovviamente...continua a leggere
ABSTRACT SEMPLIFICATO DEI CONTENUTI DI CARDIOLINK SCIENTIFIC NEWS
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