Il monitoraggio dell'attivita' piastrinica negli anziani affetti da Sindrome Coronarica Acuta (SCA) sottoposti a stenting coronarico ad elevato rischio ischemico ed emorragico non modifica favorevolmente l'outcome, secondo i dati del trial ANTARCTIC presentato il 28 agosto al Congresso ESC 2016 a Roma. Il senior investigator Dr Gilles Montalescot (Hôpital Pitié-Salpêtrière, Paris, France) ha cosi' commentato i dati durante la conferenza stampa: "Misurare la funzione piastrinica e’ una procedura complessa e costosa che non apporta alcun beneficio in termini di riduzione di morte cardiovascolare, infarto miocardico, stroke, thrombosi dello stent, rivascolarizzazione urgente o sanguinamenti (end-point primario) nei pazienti sottoposti ad angioplastica percutanea anche se a rischio tromboembolico o emorragico estremamente alto ad un anno di followup”. Il trial ha arruolato 877 pazienti (età > 75 anni) randomizzati a terpia con prasugrel 5 mg/die [Effient, Lilly/Daiichi Sankyo] ”aggiustata” o meno in base al monitoraggio della funzione piastrina. Questo studio e’ stato condotto sulla “falsa riga” di uno studio precedente, l’ARCTIC che ha mostrato l’assenza di benefici nel testare la funzione piastrinica e modulare in base ad essa la terapia antiaggregante nei pazienti a basso rischio trombotico/emorraggico affetti da SCA stabile sottoposti a stenting selettivo. In tale...continua a leggere
ABSTRACT SEMPLIFICATO DEI CONTENUTI DI CARDIOLINK SCIENTIFIC NEWS
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