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I nuovi anticoagulanti orali forniscono la stessa prevenzione dall'ictus del warfarin, ma causano meno sanguinamenti
Fonte: Congresso ESC 2016, Roma.

"Uno studio osservazionale in più di 43.000 pazienti, presentato al ESC Congress 2016, dimostra che i nuovi anticoagulanti orali forniscono la stessa prevenzione dall'ictus del warfarin, ma causano meno sanguinamenti intracranici", riporta la Dott.sa Laila Staerk, ricercatore presso l'Herlev e Gentofte University Hospital, in Danimarca. La fibrillazione atriale è il più comune disturbo del ritmo cardiaco e colpisce attualmente più di 10 milioni di europei ed è associata a un rischio cinque volte di ictus, che potrebbe condurre alla disabilità e la morte. Nei prossimi quattro decenni, si prevede che il numero di pazienti con fibrillazione potrebbe salire a 25-30.000.000. I pazienti con fibrillazione atriale sono trattati con anticoagulante orale per ridurre il rischio di ictus. Ma il trattamento con gli anticoagulanti orali non antagonisti della vitamina K (NOACs) e antagonisti della vitamina K (warfarin) è una spada a doppio taglio, perché abbassa il rischio di ictus a costo di un aumento del rischio di sanguinamento. Il sanguinamento intracranico è particolarmente grave. Con diverse opzioni di trattamento disponibili il quesito clinico di che farmaco usare è stato spesso chiesto. Il Dr Staerk ha dichiarato: "C'è stata una necessità di indagare la sicurezza e l'efficacia dei NOACs vs warfarin in una popolazione di 'mondo reale' ed i nostri registri danesi forniscono questa opportunità."  L'attuale studio...continua a leggere

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