La fibrillazione atriale (FA) è la più comune aritmia sostenuta riscontrata nella pratica clinica ed è associata con un’importante morbilità e eventi avversi quali stroke, scompenso cardiaco nonché con un incremento del rischio di mortalità. La FA è riscontrabile in circa il 2% della popolazione, con una prevalenza in netto incremento in rapporto all'invecchiamento della popolazione. In realtà, il profilo epidemiologico della FA è largamente incompleto in quanto una proporzione importante degli episodi e dei pazienti possono essere asintomatici. Si stima che fino al 40% dei pazienti che presentano una FA può non avere sintomi, risultando l'aritmia clinicamente silente, con possibilità di diagnosi occasionale (durante controlli clinici periodici, in occasione di misurazione della pressione, in occasione di ECG eseguiti per vari motivi) o in occasione di una complicanza trombo embolica come uno stroke o un TIA. Il contesto dei pazienti che possono presentare una FA sintomatica o silente è estremamente eterogeneo variando da casi in cui la FA è isolata (FA “lone”) a casi in cui l’aritmia si associa a un contesto clinico estremamente complesso caratterizzato da numerose comorbidità. La FA rappresenta un fattore di rischio maggiore e indipendente per stroke, conferendo un rischio aumentato di 5 volte nelle forme non-valvolari e di ben 17 volte nelle forme reumatiche. In accordo con i...continua a leggere
ABSTRACT SEMPLIFICATO DEI CONTENUTI DI CARDIOLINK SCIENTIFIC NEWS
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