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Indicazioni all’impianto pacemaker nella sincope: luci ed ombre

I pazienti che vengono avviati al pacing cardiaco devono essere affetti da sincopi ricorrenti severe, ovvero frequenti, non precedute da prodromi e associate ad eventi traumatici...

La sincope è una perdita di coscienza transitoria dovuta ad un ipoaffluso cerebrale globale con rapido inizio, breve durata e recupero completo e spontaneo della coscienza. Rappresenta la causa del 3% degli accessi in Pronto Soccorso e dell’1% dei ricoveri ospedalieri. Nel 30% dei casi, la sincope è ricorrente e causa di eventi traumatici (fratture ed incidenti stradali). Dal punto di vista eziopatologico, si riconoscono tre cause: quella riflessa dovuta ad una risposta anomala del sistema nervoso autonomo a svariati stimoli, consistente in bradicardia e/o vaso depressione; quella cardiaca che è dovuta ad un’aritmia o ad un’anomalia strutturale del cuore e dei grossi vasi e, infine, la causa ortostatica che è determinata da una insufficiente risposta vaso costrittiva allo stimolo dell’ortostatismo (Figura 1). La sincope cardiogena rappresenta il 10-20% delle sincopi, può essere più frequentemente di natura aritmica, ovvero dovuta ad una bradi o tachiaritmia che comporta una riduzione della gittata cardiaca e del flusso cerebrale. In più rari casi, ma non meno rilevanti, può essere di origine strutturale, ovvero dovuta ad una ostruzione fissa o dinamica a livello dell’efflusso ventricolare (stenosi aortica, cardiomiopatia ipertrofica) o a livello dei grossi vasi...continua a leggere

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