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Ruolo prognostico del late gadolinium enhancement nella cardiomiopatia non ischemica
Fonte: Juan Gaztanaga, MD - DOI: http://dx.doi.org/10.1016/j.amjcard.2016.06.059. In questo studio sono stati valutati retrospettivamente 105 pazienti con cardiomiopatia non ischemica (NICMP) e FEVS ≤ 40%, sottoposti a RMN e mdc, valutando l l'end-point composito di ospedalizzazione per insufficienza cardiaca congestizia, terapia appropriata dell'ICD, o mortalità per tutte l cause . Un late gadolinuim enhancemetn (LGE) è stato osservato nel 68% (n = 71) dei pazienti, spesso uomini e con maggiori volumi ventricolari destri. Ad un follow-up medio di 806 ± 582 giorni, ci sono stati 26 eventi (23 nel gruppo LGE +). La sopravvivenza libera da eventi era significativamente peggiore per i pazienti LGE +. E anche dopo aggiustamento per fattori di rischio tradizionale (età, sesso, e FEVS), i pazienti con LGE avevano un aumento del rischio di sperimentare l'end-point primario (hazard ratio 4,47, 95% CI 1,27-15,74, p 0.02).leggi anche{loadposition altre-news-dopo-testo}continua a leggere
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