In quest’analisi sono stati inclusi studi clinici e di coorte che abbiano valutato l’associazione della variabilità a lungo (pressione arteriosa, PA, clinica), a medio (PA domiciliare) e a breve termine (PA delle 24 ore) con gli eventi e la mortalità cardiovascolare. Sono stati esclusi gli studi eseguiti in pazienti in emodialisi, una condizione che può influenzare direttamente la variabilità della PA. La variabilità a lungo termine era disponibile in 24 studi, quella a medio termine in 4 studi e quella a breve termine in 15 studi. Un’aumentata variabilità a lungo termine della PA sistolica è risultata associata al rischio di mortalità totale (hazard ratio 1.15, limiti di confidenza al 95% da 1.09 a 1.22) e cardiovascolare (1.18, da 1.09 a 1.28), di eventi cardiovascolari (1.18, da 1.07 a 1.30), di malattia coronarica (1.10, da 1.04 a 1.16) e di ictus (1.15, da 1.04 a 1.27). Un aumento della variabilità a medio...continua a leggere
ABSTRACT SEMPLIFICATO DEI CONTENUTI DI CARDIOLINK SCIENTIFIC NEWS
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