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Ipertensione arteriosa “cronica” in gravidanza

E' una condizione che può associarsi ad un significativo aumento della mortalità/morbidità materna, fetale e neonatale. Cosa fare?

Una delle complicanze più frequenti della gravidanza è lo sviluppo di ipertensione arteriosa nel secondo e terzo trimestre. Nelle prime settimane di gravidanza la pressione arteriosa si riduce, mentre negli ultimi due - tre mesi che precedono il parto, invece, i valori pressori ritornano ai livelli pregravidici. Un organo importantissimo per il buon esito della gravidanza è la placenta, che rappresenta l'interfaccia di comunicazione tra madre e feto. A questo livello, infatti avviene lo scambio di nutrienti, sostanze di rifiuto e gas. Affinché tutti questi scambi possano avvenire, è necessario che a livello placentare giunga una notevole quantità di sangue materno, con velocità ridotta e pressione altrettanto bassa. Quando la formazione della placenta non è completa o risulta difettosa, il prodotto finale non lavora come dovrebbe e l’organismo risponde con un aumento della pressione sistemica per irrorare bene la Placenta. Ne risulta una ipertensione arteriosa tipica della gravidanza e nota come Ipertensione gestazionale. Purtroppo, durante la gravidanza la pressione alta è pericolosa per la salute materna e fetale, tanto che in casi estremi può mettere a repentaglio la vita stessa di entrambi. Questa forma di ipertensione interessa circa...continua a leggere

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