Razionale: Il diabete mellito di tipo 2 (DMT2) è comunemente considerato un fattore di rischio per eventi cardiovascolari maggiori e mortalità cardiovascolare (MC). Considerata l'eterogeneità delle caratteristiche cliniche e fisiopatologiche del DMT2, la precisa quantificazione del rischio cardiovascolare individuale in tali pazienti è tuttavia particolarmente impegnativa. Ad esempio, nel caso specifico di pazienti con DMT2 che ad una visita di screening risultino privi di malattie cardiovascolari clinicamente manifeste, la definizione del rischio di complicanze ischemiche varia notevolmente a seconda di numerosi fattori, inclusi età, durata del diabete, e comorbidità associate. In tali pazienti, l’inclusione di specifici biomarcatori cardiaci che forniscano informazioni sui processi fisiopatologici alla base dello sviluppo delle malattie cardiovascolari potrebbe migliorare la stratificazione del rischio di sviluppare un primo evento cardiovascolare o la ricorrenza di più eventi.
Obiettivo: Valutare in pazienti con DMT2 il valore prognostico incrementale, individualmente o in aggregato, di una serie di biomarcatori specifici per danno cardiaco (troponina T ultrasensibile - hsTnT), stress emodinamico (frammento amino-terminale del peptide natriuretico cerebrale – NT-proBNP) e infiammazione (proteina...continua a leggere
ABSTRACT SEMPLIFICATO DEI CONTENUTI DI CARDIOLINK SCIENTIFIC NEWS
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