Anche quest’anno si è svolto a Milano l’ormai tradizionale Convegno di Cardiologia organizzato dal De Gasperis Cardio Center dell’Ospedale Niguarda. Quest’ultima non è stata una edizione qualsiasi: è stato, infatti, festeggiato il 50° anniversario del Corso in presenza di uno dei padri fondatori, il professor Fausto Rovelli.
Come sempre, il programma è stato vasto e variegato. Tra le sessioni plenarie, ampio spazio è stato dedicato allo shock cardiogeno, argomento che coinvolge direttamente il cardiologo clinico/intensivista, il cardiologo interventista, l’anestesista ed il cardiochirurgo. Queste sono state, infatti, le figure intervenute nell’interessante dibattitto.
Lo shock cardiogeno, condizione di severa ipoperfusione tissutale causata dall’incapacità del cuore a mantenere una adeguata gittata, rappresenta ancora oggi una condizione ad altissima mortalità ospedaliera (casistiche la riportano tra il 40 e il 70%). Cardine del trattamento dello shock è sicuramente la sua diagnosi clinica precoce, il rapido inquadramento eziologico e, di conseguenza, l’immediata terapia non solo causale ma anche di supporto. Fondamentale è, inoltre, il monitoraggio clinico-emodinamico-laboratoristico, come ha elegantemente esposto Maurizio Bottiroli, rianimatore del servizio di...continua a leggere
ABSTRACT SEMPLIFICATO DEI CONTENUTI DI CARDIOLINK SCIENTIFIC NEWS
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