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Tromboembolia venosa, edoxaban efficace e sicuro anche per i pazienti a più alto rischio
Fonte: Congresso SIC 2016, Roma.

La terapia anticoagulante con edoxaban è una terapia efficace e più sicura rispetto al warfarin anche nei pazienti che presentano un’embolia polmonare con disfunzione ventricolare destra, in soggetti fragili che hanno assunto il dosaggio ridotto a 30 mg/die e in pazienti in cui è stato prolungato trattamento fino a 12 mesi. È quanto emerge dai risultati di sottoanalisi del trial Hokusai –VTE presentati durante il Congresso Italiano di Cardiologia (SIC), che sta per concludersi a Roma. Hokusai-VTE è uno studio randomizzato, in doppio cieco, condotto su 8.292 pazienti in cui edoxaban in monosomministrazione giornaliera è stato confrontato con il warfarin per il trattamento e la prevenzione di recidive di tromboembolia venosa. Edoxaban ha dimostrato la non-inferiorità in termini di efficacia rispetto al warfarin e una riduzione significativa dei sanguinamenti maggiori e non maggiori clinicamente rilevanti. Nel trial Hokusai-VTE è stata prespecificata un’analisi per cui nei pazienti con embolia polmonare veniva misurato il dosaggio di un marker plasmatico di disfunzione ventricolare destra, la porzione N-terminale del proBNP (NTproBNP). Questo esame di laboratorio è stato eseguito in circa il 90% dei pazienti con embolia polmonare (1484 trattati con edoxaban e 1505 trattati con warfarin) ed è risultato essere alterato con un valore ≥500 pg/ml nel 30% e nel 32% dei pazienti, rispettivamente. Nel 30% dei pazienti che...continua a leggere

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