Sebbene i nuovi anticoagulanti orali, ovvero gli anticoagulanti orali non vitamina K-dipendenti (NAO), non comportino un frequente monitoraggio di indici laboratoristici, vanno comunque gestiti con accuratezza relativamente al loro dosaggio, che ha necessità di aggiustamenti in relazione a criteri clinici ben definiti. Steinberg e colleghi hanno valutato 5.738 pazienti in terapia con NAO presso 242 centri partecipanti al registro ORBIT-AF II (Outcomes Registry for Better Informed Treatment of Atrial Fibrillation phase II) e li hanno classificati in base alla dose di NAO che assumevano, individuando casi di dosaggio insufficiente, oppure di dosaggio eccessivo, rispetto ai criteri indicati dalla Food and Drug Administration statunitense. Gli eventi avversi registrati in maniera longitudinale (mediana di follow-up: 0,99 anni) hanno compreso ictus ed embolia...continua a leggere
ABSTRACT SEMPLIFICATO DEI CONTENUTI DI CARDIOLINK SCIENTIFIC NEWS
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