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La scelta del DOAC per la cardioversione nei pazienti naïve per l’anticoagulazione

Introduzione
La fibrillazione atriale (FA) è tra i disturbi del ritmo cardiaco più diffusi e comporta un aumentato rischio di ictus, insufficienza cardiaca e di morte1. Essa può essere del tutto asintomatica ma non raramente comporta sintomi quali palpitazioni, dispnea, debolezza, dolore toracico e vertigine, che possono essere marcatamente disabilitanti2. La qualità della vita ne può risultare compromessa. Di conseguenza, tra gli obiettivi di trattamento della FA, riveste un ruolo preciso il controllo dei sintomi per migliorare la qualità di vita. L’obiettivo del miglioramento dei sintomi rappresenta il principale determinante della scelta terapeutica che va sotto il nome di “strategia di controllo del ritmo” e che comporta la cardioversione elettrica o farmacologica, cioè l’erogazione di uno shock elettrico sincronizzato (usualmente) attraverso la parete toracica o la somministrazione di farmaci in grado di ripristinare il normale ritmo cardiaco (Figura 1). Se la decisione di perseguire il controllo del ritmo è fortemente condizionata dalla presenza di sintomi, essa non può prescindere da altre caratteristiche del singolo paziente che comprendono il tipo di fibrillazione atriale (parossistica, persistente, o persistente di vecchia data), la sua età,...continua a leggere

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