In una ampia popolazione di pazienti con fibrillazione atriale non valvolare, naïve al trattamento, l’utilizzo di dabigatran, rispetto a warfarin, è associato ad una riduzione del rischio di emorragie maggiori del 25% e ad una riduzione del rischio di ictus del 23%. Questi dati di “real life” ci confortano nell’uso di dabigatran in pazienti tipici della reale attività clinica quotidiana. Il merito, infatti, dei dati di “real life” sta nel fatto che i pazienti sono quelli di tutti i giorni, quelli veri, reali, che attendono fuori dalla porta dell’ambulatorio; non ovviamente, come giusto che sia, pazienti selezionati e collaborativi tipici di un trial clinico.
In questo studio, i pazienti erano:
ABSTRACT SEMPLIFICATO DEI CONTENUTI DI CARDIOLINK SCIENTIFIC NEWS
VISUALIZZA VERSIONE COMPLETA