Abstract
La carenza di ferro, con e senza anemia, è una condizione associata all’aumento dei tempi di degenza, della morbilità e della mortalità a 30 giorni, sia nei soggetti affetti da scompenso cardiaco che nei soggetti in attesa di cardiochirurgia o nel postoperatorio. Anche il ricorso alle trasfusioni è correlato a rischi oltre che ad un aumento dei costi, sia in termini di risorse umane che in termini economici. L’utilizzo del ferrocarbossimaltosio per via endovenosa può essere un presidio alternativo, veloce, efficacie e sicuro per migliorare l’assetto emico in tempi brevi.
Case Report
Il signor S.M. di anni 81 è stato ricoverato in un reparto di Malattie Infettive per 54 giorni a causa di endocardite batterica da Streptococcus gallolyticus su valvola aortica biologica con successiva disfunzione protesica e con contagio di valvola mitrale nativa esitata in grave insufficienza mitro-aortica, edema polmonare acuto su base cardiogena, insufficienza renale acuta, polmonite da Enterobacter cloacae, infezione del catetere arterioso da Enterococcus faecalis. A causa della estrema compromissione delle condizioni generali, non venne operato ma trasferito nel nostro reparto di Riabilitazione Cardiologica per effettuare ciclo di Riabilitazione Preoperatoria. All’ingresso, il paziente presentava un quadro clinico complesso con varie comorbidità...continua a leggere
ABSTRACT SEMPLIFICATO DEI CONTENUTI DI CARDIOLINK SCIENTIFIC NEWS
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