La nefropatia diabetica (ND) è la principale causa di ESRD (end-stage renal disease). Inoltre, nonostante una “gestione appropriata”, la ND rimane una delle principali cause di morbilità e mortalità nei diabetici in tutto il mondo. I progressi nella prevenzione hanno infatti portato ad una riduzione del rischio delle complicanze micro- e macrovascolari, ma la diminuzione del rischio relativo di ESRD è stata meno ampia di quella osservata per altre complicazione in fase avanzata, con una continua crescita in termini assoluti. Negli Stati Uniti, tra il 1990 e il 2010, le riduzioni relative più ampie si sono registrate nell’incidenza di infarto acuto del miocardio (-67,8%; 95%CI, da -76,2 a -59,3) e di morte per crisi iperglicemiche (-64,4%; 95%CI, da -68,0 a -60,9), seguite da ictus e amputazioni, diminuiti di circa la metà (-52,7% e -51,4%, rispettivamente); un calo più modesto, ma pur significativo, è stato registrato nell’ESRD (-28,3%; 95%CI, da -34,6 a -21,6) [Gregg EW et al., N Engl J Med 37: 1660-1667, 2014]. Analogamente, il confronto tra due coorti di soggetti con diabete tipo 2 e ND seguite presso lo Steno Diabetes Center nei periodi 2000-2010 e 1983-2002 dimostra una riduzione del 14% della velocità di declino del GFR nella coorte più recente (4.4 vs. 5.2 ml/min/1.73m2/anno; p=0.04), mentre il rischio di morte corretto per età era ridotto del 50%...continua a leggere
ABSTRACT SEMPLIFICATO DEI CONTENUTI DI CARDIOLINK SCIENTIFIC NEWS
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