Pur essendo uno strumento diagnostico consigliato per valutare la condizione delle arterie coronarie, l' FFR (riserva di flusso coronarico) in pratica è sottoutilizzato. Con l’FFR si valutano le stenosi delle arterie coronarie: mediante un catetere posizionato nell'arteria coronaria e misurando la perdita di pressione attraverso la stenosi. Per acquisire una misurazione accurata, al paziente deve essere somministrato un farmaco vasodilatatore durante la procedura. Questo farmaco è spesso causa di disagio per i pazienti provocando difficoltà a respirare o sensazione peso sul petto. Il farmaco aumenta anche il costo del procedimento e può avere altri effetti collaterali rari, ma gravi. Come FFR, IFR si basa su una misurazione della pressione arteriosa coronarica con un sottile sensore di pressione, ma a differenza dell’ FFR, utilizza un algoritmo matematico per misurare la pressione nell'arteria coronaria solo quando il flusso coronarico è alto. Come risultato, non è necessario un farmaco vasodilatatore. I ricercatori hanno voluto valutare l’IFR nella pratica quotidiana. I risultati dei 2 studi presentati all'ACC suggeriscono che l'IFR è una potenziale alternativa al FFR, in quanto offre gli stessi vantaggi dell’ FFR, evitando i suoi lati negativi; a 12 mesi non vi è stata alcuna differenza significativa tra IFR e FFR per l'endpoint primario, che era in entrambi gli studi un composito di...continua a leggere
ABSTRACT SEMPLIFICATO DEI CONTENUTI DI CARDIOLINK SCIENTIFIC NEWS
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