Il trattamento farmacologico dello scompenso cardiaco è stato corredato da straordinari successi grazie all’introduzione nell’ultimo trentennio di molecole, quali ace-inibitori/sartani, beta bloccanti e anti-aldosteronici che rappresentano i capisaldi della terapia di questa sindrome, come emerge dalle linee guida internazionali, grazie alla loro capacità di ridurne drasticamente la mortalità indipendentemente dalla gravità della malattia. Nonostante tali avanzamenti terapeutici, lo scompenso cardiaco rappresenta ancora una patologia cardiovascolare di rilevante impatto nello scenario epidemiologico mondiale e con forti ripercussioni sulla spesa sanitaria, soprattutto legate all’alto numero di ospedalizzazioni per riacutizzazioni. L’invecchiamento della popolazione rappresenta sicuramente uno dei motivi alla base del progressivo incremento dell’incidenza e della prevalenza di tale malattia. Questo è il motivo per cui l’introduzione di ogni nuovo farmaco nel trattamento dello scompenso cardiaco non può non tener conto di un’utenza che, nel mondo reale, è rappresentata prevalentemente da anziani. LCZ-696 rappresenta un’associazione tra il valsartan, inibitore dei recettori AT1...continua a leggere
ABSTRACT SEMPLIFICATO DEI CONTENUTI DI CARDIOLINK SCIENTIFIC NEWS
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