Queste sono le conclusioni a cui sono giunti i ricercatori coordinati da Morten Schmidt della London School of Hygiene and Tropical Medicine di Londra. Nello studio si è voluto esaminare gli esiti cardio-renali a lungo termine associati con aumento delle concentrazioni di creatinina dopo l'inizio di un ACE inibitore/sartano. I dati sono stati ricavati dal Clinical Practice Research Datalink e dall’Hospital Episode Statistics. I pazienti valutati che hanno iniziato il trattamento con ACE inibitori/sartani sono stati 122.363. Gli end point sono stati malattia renale allo stadio terminale, infarto del miocardio, insufficienza cardiaca e morte nei pazienti con incrementi della creatinina di almeno il 30% dopo l'inizio del trattamento rispetto ai pazienti senza tali aumenti, e per ogni aumento del 10% di creatinina. Le analisi sono state aggiustate per età, sesso, periodo dell’anno,...continua a leggere
ABSTRACT SEMPLIFICATO DEI CONTENUTI DI CARDIOLINK SCIENTIFIC NEWS
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