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Quando tra Warfarin e NAO… c’e’ di mezzo la chiusura dell’auricola!

V.G. è un uomo di 64 anni, iperteso, diabetico e dislipidemico con nota e severa vasculopatia periferica (intervento di TEA carotideo dx nel 2007) e con una lunga storia di potus sia in età giovanile che adulta. Il paziente, già in terapia con Warfarin (calcolato a posteriori il TTR che è risultato essere non in range terapeutico) per pregressi episodi di fibrillazione atriale parossistica di breve durata e asintomatici, è portatore di bioprotesi aortica, impiantata nel settembre 2014 per stenosi serrata. Dopo 9 mesi dall’intervento cardiochirurgico, il paziente è stato, inoltre, sottoposto ad impianto di pacemaker bicamerale per astenia secondaria a blocco atrio-ventricolare completo. Dopo un apparente periodo di benessere clinico, il paziente è ricoverato in Medicina (03/2016) per cirrosi epatica scompensata (Child-Pugh B7) ed il mese successivo, nello stesso reparto, per insufficienza renale acuta su cronica (alla dimissione VFG 42 ml/min).
Durante questi ultimi due ricoveri, viene potenziata la terapia antiaritmica e sospesa definitivamente la terapia anticoagulante con Warfarin e il paziente viene dimesso con la singola terapia antiaggregante. Dopo qualche mese, lo stesso giunge in ambulatorio di Cardiologia per visita poiché lamenta cardiopalmo: al controllo del pacemaker risultano episodi, anche prolungati, di fibrillazione atriale. All’esame ecocardiografico si conferma un buon funzionamento...continua a leggere

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