Il raggiungimento di una frequenza cardiaca inferiore è associato a una migliore prognosi, ma solo nei pazienti in ritmo sinusale. Queste sono le conclusioni a cui sono giunti i ricercatori coordinati da Dipak Kotecha, dell’università di Birmingham, UK. Essendo non chiara la relazione tra mortalità e frequenza cardiaca nei pazienti con insufficienza cardiaca con ridotta frazione di eiezione sia che siano in ritmo sinusale che in fibrillazione atriale (FA), i ricercatori hanno voluto esplorare l'importanza prognostica della frequenza cardiaca in tali pazienti esaminando studi randomizzati controllati in cui venivano confrontati i beta-bloccanti con placebo. Il Beta-Blockers in Heart Failure Collaborative Group ha eseguito una meta-analisi su dati individuali armonizzati di pazienti raccolti da 11 Trial randomizzati controllati a doppio cieco. L'endpoint primario era la mortalità per...continua a leggere
ABSTRACT SEMPLIFICATO DEI CONTENUTI DI CARDIOLINK SCIENTIFIC NEWS
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