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Nel paziente candidato ad ablazione non bisogna sospendere l’anticoagulante: il dabigatran è efficace quanto il warfarin e dà meno emorragie. I risultati dello studio RE-CIRCUIT
Fonte: N Engl J Med 2017; published online march 19.

E’ ormai dimostrato che la sospensione del trattamento anticoagulante in occasione di procedure, specialmente se si accompagna con il bridge a base di eparina, si accompagna ad un aumentato rischio sia embolico che emorragico per cui da qualche anno l’orientamento generale è quello di non effettuare la sospensione. Questo atteggiamento è stato adottato anche nel caso delle ablazioni transcatetere nell’esecuzione delle quali le Linee Guida consigliano di non effettuare la sospensione dell’AVK. Con l’avvento dei NAO anche in questa particolare situazione è necessario dimostrare la non-inferiorità o la superiorità del trattamento con NAO in alternativa ad AVK. Finora nel caso dell’ablazione era disponibile solo lo studio VENTURE AF dove in 248 pazienti il rivaroxaban non interrotto prima della procedura era stato confrontato con l’AVK sempre non interrotto con il risultato che sia l’incidenza delle...continua a leggere

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