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Le ultime novità dal registro danese: più pazienti con fibrillazione atriale naive vengono scoagulati, soprattutto con i NAO, che presentano lo stesso rischio di embolie, ma un rischio ridotto di emorragie cerebrali
Fonte: Eur Heart J 2017; 38: 899-906.

Il registro danese costituisce una grande risorsa e consente di avere trend di prima mano sull’utilizzo dei NAO nel mondo reale e sulla evoluzione della prognosi in soggetti con fibrillazione atriale. A questo proposito due studi pubblicati sull’European Heart Journal in marzo danno un contributo importante alla discussione. Gadsboll et al hanno confrontato la percentuale di pazienti scoagulati in epoca pre-NAO, cioè fino al 2010, con quella successiva su un totale di 108.000 pazienti con fibrillazione atriale di recente insorgenza. Complessivamente risulta che prima del 2010 i pazienti scoagulati, erano tra il 40 e il 50%, dato in linea con quello italiano emerso dallo studio ATA-AF, mentre nel periodo successivo al 2011 la prevalenza sale al 66.5%, dimostrando che la sensibilità dei medici nei confronti della necessità di scoagulare i pazienti è aumentata, probabilmente grazie all’avvento dei NAO stessi, mentre il maggiore...continua a leggere

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