I pazienti colpiti da uno stroke in presenza di fibrillazione atriale sono ad alto rischio di recidiva e l’impostazione di una terapia anticoagulante orale per la prevenzione secondaria in questi pazienti è ancora più importante di quanto non lo sia in prevenzione primaria, eppure in questa popolazione ad altissimo rischio la prevalenza di soggetti scoagulati è ancora bassa. Nel numero di febbraio del Journal of the American Geriatric Society è stata pubblicata un’analisi del Kaiser registry californiano su 1405 soggetti anziani colpiti da stroke in presenza di fibrillazione atriale età media 79 anni e con CHA2DS2VASc medio 5. Tra i dimessi solo il 56% dei pazienti erano stati scoagulati. I motivi per cui una così elevata quota di pazienti non erano stati trattati è risultata essere: rischio di cadute nel 26%, prognosi severa 19%, storia di sanguinamenti maggiori 17%, rifiuto dell’anticoagulazione 15%, età avanzata...continua a leggere