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Una fibrillazione atriale con “sorpresa”

Un caso di trombosi atriale in FA, nonostante TAO in range, efficacemente risolto da dabigatran

Il Sig. GC è una maschio di 71 anni, ex impiegato in pensione, ex fumatore di 30 sigarette al giorno (ha smesso da 12 anni), dislipidemico, iperteso (PA ben controllata dalla terapia), affetto da diabete mellito di tipo 2 e da BPCO, con segni di fibrosi polmonare alla TAC. E’ alto 180 cm e pesa 100 Kg (BMI=30.86). Ha anche una lieve insufficienza renale cronica con creatininemia intorno a 1.45 mg/dl (GFR calcolato 66.1 ml/min). L’anamnesi si completa con una pregressa TVP, una pregressa trombosi del seno venoso intracranico e la presenza di apnee ostruttive del sonno di grado moderato, non sintomatiche, in relazione alle quale il paziente si dichiara comunque non disponibile a praticare terapia con cPAP notturna. Nell’agosto del 2016 viene ricoverato per edema polmonare acuto associato a fibrillazione atriale a media-elevata risposta ventricolare e ad insorgenza indatabile e in tale occasione viene rilevata la presenza di disfunzione ventricolare sinistra con FEVS 38% e ipertensione polmonare. Dopo trattamento efficace dello scompenso si assiste a spontaneo ripristino di ritmo sinusale. Viene anche eseguita coronarografia, che esclude stenosi coronariche significative. Successivi controlli ecocardiografici testimoniano la ripresa funzionale del ventricolo sinistro con FE intorno al 55%. Poco meno di un anno dopo, nel marzo 2017, il paziente,...continua a leggere

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