Nei pazienti con scompenso cardiaco è frequente il riscontro di livelli plasmatici di 25-OH vitamina D inferiori a 75 nmol/L. Secondo diversi studi, per valori di vitamina D inferiori a questa soglia si osserva un'associazione non lineare con un aumento della mortalità. Lo scopo dello studio tedesco EVITA (Effect of Vitamin D on All-cause Mortality in heart failure patients) era quello di valutare se la supplementazione con vitamina D riduce la mortalità nei pazienti con scompenso cardiaco avanzato. Sono stati arruolati 400 pazienti con scompenso cardiaco in classe NYHA II o superiore, con livelli plasmatici di 25-OH vitamina D inferiori a 75 nmol/L; i partecipanti sono stati randomizzati a ricevere per 3 anni una supplementazione orale con vitamina D (4000 UI/die) o un placebo. L'endpoint primario dello studio era la mortalità da tutte le cause; outcome secondari...continua a leggere
ABSTRACT SEMPLIFICATO DEI CONTENUTI DI CARDIOLINK SCIENTIFIC NEWS
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