L'uso del Charlson Age-Co-morbidity Index aiuta a raffinare i criteri della linea guida per identificare i pazienti che hanno più probabilità di beneficiare della CRT. Queste sono le conclusioni a cui sono giunti i ricercatori coordinati da Adam Ioannou del St. Bartholomew's Hospital di Londra. L'età è un fattore prognostico avverso nei pazienti con insufficienza cardiaca, pertanto i ricercatori hanno voluto valutare l'impatto dell'età e delle co-morbidità non cardiache sulla prognosi dei pazienti sottoposti a terapia di resincronizzazione cardiaca (CRT) e determinare quale, tra età e comorbilità non cardiache, è il predittore più importante per la sopravvivenza. Lo studio ha coinvolto una valutazione retrospettiva di un singolo centro. Sono stati presi in considerazione 697 impianti di CRT consecutivi durante un periodo di 12 anni. Durante un follow-up medio di 1.813 ± 1.177 giorni, 347...continua a leggere
ABSTRACT SEMPLIFICATO DEI CONTENUTI DI CARDIOLINK SCIENTIFIC NEWS
VISUALIZZA VERSIONE COMPLETA