Queste sono le conclusioni a cui sono giunti i ricercatori coordinati da Christine Roffe dell’Ospedale universitario NHS Trust, Stoke-on-Trent, UK. Dal momento che l'ipossia è comune nei primi giorni dopo un ictus acuto, spesso è intermittente e spesso non viene rilevata, pertanto la somministrazione di ossigeno potrebbe impedire l'ipossia e il deterioramento neurologico secondario e quindi potrebbe migliorare il recupero di questi pazienti. A tal proposito i ricercatori hanno voluto valutare se l’ossigenoterapia a basso dosaggio profilattica di routine fosse più efficace della somministrazione di ossigeno in seguito a riscontro di ipossia nel ridurre la morte e la disabilità a 90 giorni e, in caso affermativo, se l'ossigenoterapia somministrata solo durante la notte, quando l'ipossia è più frequente e la somministrazione di ossigeno è meno probabile, era più efficace della somministrazione continua. Lo...continua a leggere
ABSTRACT SEMPLIFICATO DEI CONTENUTI DI CARDIOLINK SCIENTIFIC NEWS
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