In questo studio è stata eseguita una ulteriore analisi sui dati dello SPRINT trial. A più di 4.000 partecipanti dello studio è stata somministrata una survey che ha mostrato simili livelli di PA sistolici e diastolici in coloro che erano soli nel periodo di riposo di 5 minuti pre misurazione e durante le 3 misurazioni della PA rispetto a coloro che non lo erano. In entrambi i gruppi, quelli randomizzati ad un gestione intensiva della PA, definita come 119 a 122 mmHg a 12 mesi, avevano un rischio ridotto per l'endpoint composito primario (infarto miocardico, sindrome acuta coronarica, ictus, ictus o malattia cardiovascolare) rispetto a quelli assegnati alla gestione standard (da 135 a 136 mm Hg). Sebbene non vi fosse una significativa riduzione del rischio per coloro che sono rimasti da soli durante il riposo o soli durante le misurazioni, anche se questi gruppi di categorie sono stati molto più piccoli, ha sottolineato Karen C Johnson dell’Università del Tennessee, Memphis, presentando lo studio all’AHA. "I nostri dati suggeriscono che non importa se il personale sia dentro o fuori dalla stanza quando lo strumento sta misurando", ha dichiarato Johnson."È molto più importante avere un posizionamento adeguato del paziente per consentire un periodo di riposo di 5 minuti e prendere misure multiple e mediarle", ha aggiunto. Sono passati 2 anni da quando i risultati della prova SPRINT sono stati...continua a leggere