Un recente studio osservazionale ha valutato il valore predittivo di diversi “scores” validati nell’ambito della fibrillazione atriale per l’incidenza di eventi emorragici clinicamente rilevanti. Il lavoro è stato recentemente pubblicato su American Journal of Cardiology ed ha esaminato una popolazione di 39.539 pazienti con fibrillazione atriale non valvolare, provenienti da un ampio database amministrativo americano e trattati con anticoagulanti orali non antagonisti della vitamina K. Poiché molti predittori di rischio tromboembolico nella fibrillazione atriale coincidono con i predittori di rischio emorragico, gli autori hanno considerato 5 differenti “scores” (2 di rischio ischemico, CHADS2 and CHA2DS2-VASc, e 3 di rischio emorragico, HAS-BLED, ORBIT, ATRIA) per stabilire il loro potere discriminatorio nell’individuare lo sviluppo di emorragie maggiori e di emorragie intracraniche durante il follow-up. Per...continua a leggere
ABSTRACT SEMPLIFICATO DEI CONTENUTI DI CARDIOLINK SCIENTIFIC NEWS
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