Queste sono le conclusioni a cui sono giunti i ricercatori coordinati da Shaista Malik dell’università della California, Irvine, USA. Sebbene il rischio di diabete di tipo 2 sia considerato equivalente al rischio di malattia coronarica (CHD), vi è una considerevole eterogeneità tra gli individui per il rischio di malattia coronarica e malattia cardiovascolare aterosclerotica (ASCVD). Non essendo chiaro se la valutazione del calcio dell'arteria coronaria (CAC) in soggetti con sindrome metabolica (MetS) o diabete siano indicatori prognostici per la CHD e la ASCVD durante un lungo periodo di follow-up i ricercatori hanno voluto valutare nei pazienti con diabete, MetS o nessuna delle due condizioni se, in questi pazienti, una valutazione della CAC sia correlata con una migliore prognosi a lungo termine. Sono stati inclusi in questo studio pazienti del Multi-Ethnic Study of Atherosclerosis (MESA), uno studio...continua a leggere
ABSTRACT SEMPLIFICATO DEI CONTENUTI DI CARDIOLINK SCIENTIFIC NEWS
VISUALIZZA VERSIONE COMPLETA