E’ ormai unanimemente assodato che, fra i pazienti affetti da fibrillazione atriale, siano i più anziani (>75 anni) quelli ad essere gravati da una maggiore incidenza di eventi tromboembolici. E’, però, altrettanto noto che sia proprio questa coorte di pazienti ad essere penalizzata da un sotto-utilizzo della terapia anticoagulante orale, l’unica dimostratasi efficace nella prevenzione della temibile complicanza tromboembolica. Troppo spesso, infatti, per motivi talora ingiustificati, a tali pazienti viene negata una terapia efficace a favore di un’altra terapia, quella meramente antiaggregante, che non solo non è si è dimostrata parimenti efficace ma che può risultare addirittura dannosa in quanto gravata da complicanze emorragiche più frequenti che con la terapia anticoagulante. Presentiamo, a tal proposito, questo lavoro pubblicato nel 2017 su Drugs Aging da un gruppo di ricercatori di un...continua a leggere
ABSTRACT SEMPLIFICATO DEI CONTENUTI DI CARDIOLINK SCIENTIFIC NEWS
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