Nei pazienti sottoposti a cardiochirurgia si rende spesso necessaria la trasfusione di sangue. A tal proposito, alcuni autori e clinici sostengono che sia opportuno limitare al minimo il numero di trasfusioni nel periodo peri- e post-operatorio, dato l'elevato rischio, infettivo e non, che queste comportano. Al contrario, altri autori incoraggiano un approccio meno restrittivo, sottolineando gli effetti sfavorevoli dell'ipossia tissutale indotta dall'anemia, che predispone ad un aumentato rischio di complicanze. Pertanto, Mazer e colleghi hanno condotto uno studio multicentrico, randomizzato e controllato, al fine di confrontare le due strategie in pazienti sottoposti a cardiochirurgia, con rischio operatorio moderato-alto (EuroSCORE I pari o superiore a 6). Sono stati arruolati 5243 pazienti randomizzati a ricevere trasfusioni di emazie solo in caso di emoglobinemia (Hb) < 7.5 g/dl oppure,...continua a leggere
ABSTRACT SEMPLIFICATO DEI CONTENUTI DI CARDIOLINK SCIENTIFIC NEWS
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