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Impatto prognostico della terapia beta-bloccante nello scompenso cardiaco "mid-range"
Fonte: Cleland JGF et al. Eur Heart J. 2018 1;39(1):26-35. doi: 10.1093/eurheartj/ehx564.

Le ultime linee guida europee sullo scompenso cardiaco hanno proposto una modifica della classificazione di malattia basata sulla funzione ventricolare sinistra, introducendo un terzo sottogruppo di pazienti con frazione d’eiezione (FE) “mid-range”, ovvero 40-49%, in aggiunta allo scompenso cardiaco con FE preservata (≥ 50%) o ridotta (<40%). Fino a quando non saranno disponibili maggiori evidenze relative al fenotipo “mid-range”, le linee guida suggeriscono di attuare in questi pazienti un trattamento analogo a quello dello scompenso con FE preservata, nel quale finora nessuna terapia ha dimostrato di poter ridurre la mortalità. Questa metanalisi, condotta dal Beta-blockers in Heart Failure Collaborative Group, aveva lo scopo di valutare gli effetti della terapia beta-bloccante sulla funzione ventricolare sinistra e sulla prognosi dei pazienti con scompenso, stratificati in base alla FE e al ritmo cardiaco; outcome primari dello studio erano la mortalità da tutte le cause e la mortalità cardiovascolare. Nella metanalisi sono stati inclusi 11 trials clinici, per un totale di 18.637 pazienti. Tra questi, 14.262 si presentavano in ritmo sinusale all'arruolamento, con una FE mediana del 27% (IQR 21-33%); in particolare, 575 pazienti presentavano una FE del 40-49% e 244 una FE ≥ 50%. Lo studio ha mostrato un'associazione inversa tra la FE all’arruolamento e...continua a leggere

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