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Le caratteristiche cliniche tradizionali non riescono a prevedere adeguatamente il rischio di morte cardiaca improvvisa nei pazienti ospedalizzati con insufficienza cardiaca cronica e frazione di eiezione ridotta (HFrEF)
Fonte: Muthiah Vaduganathan - AM j Cardiol 2018 122, 2, 255–260.

Queste sono le conclusioni a cui sono giunti i ricercatori coordinati da Muthiah Vaduganathan del Brigham and Women's Heart and Vascular Center di Boston, USA. E’ noto che terapie mediche e device riducono la morte cardiaca improvvisa (SCD) nei pazienti con insufficienza cardiaca cronica e frazione di eiezione ridotta (HFrEF). Tuttavia i dati attuali sull’entità del rischio di SCD dopo l'ospedalizzazione per insufficienza cardiaca sono limitati pertanto i ricercatori hanno voluto descrivere l'incidenza, i tempi e i predittori clinici di SCD dopo ricovero per HFrEF (≤40%) analizzando l’EVEREST trial. L’analisi di regressione logistica ha testato oltre 30 covariate basali (inclusi i dati demografici, le comorbilità, i peptidi natriuretici, la frazione di eiezione, le terapie mediche e i device al basale) per identificare i predittori di SCD a 1 anno. Dei 4.024 pazienti arruolati e dimessi vivi...continua a leggere

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