Giovanni, di 75 anni, giudice in pensione, si reca dal medico curante perché preoccupato per alcune episodiche dimenticanze, soprattutto per fatti recenti, interpretate dal paziente stesso come “disattenzioni”. Queste dimenticanze sarebbero progressivamente aumentate per frequenza ed intensità nel corso degli ultimi 2 anni (il paziente ha perso due mazzi di chiavi nell’ultimo anno). Giovanni tende, tuttavia, a minimizzare questo disturbo riferendo che nel corso della sua vita professionale ha sempre dovuto ricorrere ad appunti per evitare di dimenticare i vari impegni professionali. Il paziente sa di essere iperteso da circa 10 anni ma riferisce di non aver mai prestato particolare attenzione al controllo dei valori pressori; riferisce, inoltre, di avere assunto, peraltro in modo discontinuo, inizialmente una terapia diuretica (amiloride+idroclorotiazide) sostituita da circa un anno con un inibitore recettoriale dell’angiotensina II (ARB). Giovanni conduce una vita sostanzialmente sedentaria, non fuma. La valutazione clinica generale non evidenzia alterazioni degne di nota. Il paziente riferisce di aver effettuato recentemente un controllo generale che prevedeva un doppler dei vasi epiaortici (ispessimento medio-intimale carotideo bilaterale), un elettrocardiogramma (segni di sovraccarico ventricolare sinistro) ed esami laboratoristici routinari (nei limiti della norma). La pressione rilevata dal medico è pari a 152/92 mmHg. Come pensereste di...continua a leggere