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Ancora più giù!

Un ulteriore abbassamento del LDL-C, oltre gli obiettivi attuali, con evolocumab riduce ulteriormente il rischio cardiovascolare

Ancora oggi in Italia il 45-50% della mortalità è dovuta a malattie cardio-cerebrovascolari. Numerosi studi epidemiologici, condotti negli ultimi venticinque anni, hanno consentito di individuare alcuni fattori di rischio che si associano ad un maggior rischio di malattia; tra questi, vi è l’ipercolesterolemia che, secondo il Consensus Pannel della Società Europea dell’Aterosclerosi l'LDL colesterolo sia inequivocabilmente la causa della malattia aterosclerotica cardiovascolare in base a consistenti evidenze provenienti da numerosi studi clinici e genetici. Tuttavia, nel mondo e in Italia in particolare, l’ipercolesterolemia è ancora sottovalutata anche perché alti livelli di colesterolo non producono sintomi diretti: ad oggi, sono ancora molti i soggetti che non curano l’ipercolesterolemia oppure assumono farmaci ma non sono a target terapeutico. Tale aspetto diventa ancora più rilevante in prevenzione secondaria dove il trattamento deve essere ancora più aggressivo per evitare le recidive di eventi come l’infarto miocardico e l’ictus. Attualmente esiste una terapia farmacologica “standard” (statine ed Ezetimibe) in grado di curare efficacemente l’ipercolesterolemia in molti casi, ma non in tutti. A volte, tale insuccesso dipende dall’intolleranza alle statine che i pazienti lamentano per cui in più...continua a leggere

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