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Fosfato inorganico alimentare? Non ci “PI”ace!
Fonte: Peri-Okonny PA et al, Circulation 2019. https://doi.org/10.1161/CIRCULATIONAHA.118.037550.

L’eccesso di fosfato inorganico alimentare, ampiamente utilizzato come conservante ed esaltatore di sapidità nella dieta occidentale, sembra esercitare un effetto negativo sul metabolismo muscolare degli acidi grassi e sulla capacità di esercizio, con potenziale aggravamento del già pesante fardello di morbilità e morbidità cardiovascolari secondario alla sedentarietà. È quanto descritto in uno studio recentemente pubblicato su Circulation. In particolare, gli autori hanno messo in relazione il fosfato inorganico circolante con il livello di attività fisica e la funzione ventricolare sinistra, valutata mediante risonanza magnetica cardiaca, nei partecipanti del Dallas Heart Study (DHS)-2. Per determinare, poi, gli effetti diretti del fosfato inorganico alimentare sulla capacità di esercizio si è fatto ricorso ad uno studio in vivo, in cui  l'assorbimento di ossigeno, i livelli di acidi grassi non esterificati circolanti e la glicemia sono stati misurati durante il test del tapis roulant in topi C57/BL6 alimentati con dieta ad elevato (2%) o normale (0,6%) contenuto di fosfato inorganico per 12 settimane. Infine, l'effetto diretto del fosfato inorganico sul metabolismo muscolare e sull'espressione di geni coinvolti nel metabolismo degli acidi grassi è stato valutato in vitro su miotubi differenziati della linea C2C12 in terreni contenenti da 1 a 3...continua a leggere

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