Queste sono le conclusioni presentate da Mandeep Mehra, MD, del Brigham and Women's Hospital di Boston, USA e contemporaneamente pubblicati sul New England Journal of Medicine Lo studio è arrivato al pieno completamento con l’arruolamento di 1.028 pazienti con scompenso cardiaco avanzato. Durante lo studio l’HeartMate 3, non ha presentato malfunzionamenti significativi rispetto a HeartMate 2 ( 76,9% vs 64,8%, P <0,001 per superiorità). Anche la sostituzione della pompa come endpoint secondario è rimasta significativamente inferiore rispetto al precedente dispositivo a flusso assiale (12 pazienti contro 57, 2,3% vs 11,3%, RR 0,21). I risultati sono stati in linea con i dati a 2 anni riportati da un'analisi dei primi 366 pazienti, che hanno anche mostrato superiorità rispetto all'HeartMate II per l'endpoint primario composito (79,5% vs 60,2%) e il reintervento per il malfunzionamento...continua a leggere
ABSTRACT SEMPLIFICATO DEI CONTENUTI DI CARDIOLINK SCIENTIFIC NEWS
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