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Terapia anticoagulante cronica nel giovane con trombofilia: un’indicazione specifica per i DOAC?

La terapia anticoagulante orale diretta o non anti-vitamina K (DOAC) può essere utilizzata nel trattamento e nella prevenzione secondaria del tromboembolismo venoso (TEV), inteso come trombosi venosa profonda (TVP) e/o embolia polmonare (EP)[1]. Difatti le recenti linee guida ne confermano efficacia e sicurezza sia per il trattamento in acuto sia per la terapia a lungo termine del TEV[2]-[3]. Inoltre, in casi specifici di TEV pediatrico e giovanile recidivante o associato a trombofilia congenita il DOAC sembra apportare miglioramenti significativi anche in termini di qualità della vita e di aderenza terapeutica[4]-[5]. In particolar modo lo studio Hokusai VTE, il più grande studio clinico randomizzato mai condotto sul TEV in 37 paesi nel mondo ha evidenziato l’elevato profilo di efficacia e sicurezza di edoxaban nel soggetto con TEV idiopatico (66%) e età inferiore a 65 anni (68% della popolazione studiata)[6].Tuttavia i DOAC non possono essere prescritti nei soggetti di età inferiore a 18 anni. In questo ambito, purtroppo ancora carente di evidenze e di studi clinici mirati, si colloca la casistica del nostro centro di Malattie Emorragiche e Trombotiche. In particolare si fa riferimento al paziente giovane affetto da trombofilia congenita e con indicazione a trattamento anticoagulante orale “ad vitam”. La gestione della terapia anticoagulante di questi pazienti infatti deve conciliare l’esigenza di efficacia e sicurezza basata sulle linee guida e su una...continua a leggere

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