Nel vasto panorama dei farmaci anti-ipertensivi, la classe degli ACE-inibitori costituisce una pietra miliare, sia per l’efficacia terapeutica anti-ipertensiva, che per l’utilità di integrare le cure di ipertensione-cardiopatia ischemica-scompenso cardiaco. Inoltre, il suo utilizzo fornisce, nel tempo, una comprovata “protezione” verso lo sviluppo di Danni d’Organo e di Eventi cardiovascolari (CV). Tutto questo è confermato, oltre che dalla decennale esperienza clinica nella Real Life, anche da una imponenza di lavori clinici randomizzati-controllati, che ne fanno una classe di eccellenza nella EBM (Evidence Based Medicine). Vorrei mettere a fuoco in questa review un ACE-inibitore particolare, lo zofenopril, utilizzato già dalla fine degli anni ‘80, ma di cui si vanno sempre più delineando nuove doti cliniche, come testimoniato dalla consistente letteratura scientifica pubblicata negli ultimi 4 anni. Zofenopril è un ACE-inibitore di terza generazione molto lipofilo, con un alto grado di penetrazione tissutale e un’attività ACE-inibente potente e di lunga durata a livello cardiaco, polmonare e renale (Figura 1). Nei pazienti ipertesi, dopo somministrazione orale di 30 mg, il picco di riduzione...continua a leggere
ABSTRACT SEMPLIFICATO DEI CONTENUTI DI CARDIOLINK SCIENTIFIC NEWS
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