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NOAC: SIAMO AL PARADOSSO

I soggetti che potrebbero trarre il massimo beneficio dalla terapia anticoagulante con NOAC sono quelli che vengono sottotrattati o trattati in modo inappropriato.

La fibrillazione atriale (FA) è l'aritmia più comune nella popolazione e la sua prevalenza aumenta con l'età. La terapia farmacologica per la prevenzione dell’ictus ischemico, la più temuta complicanza della FA, è la terapia con anticoagulanti orali. Gli anticoagulanti orali non vitamina K dipendenti (NOAC) hanno soppiantato il Warfarin nei pazienti con FA non valvolare e sono risultati più sicuri. Nonostante i ripetuti dati a favore dei NAOC anche sulla popolazione anziana vari studi hanno evidenziato il frequente sottoutilizzo degli NOAC con una percentuale che si aggira fra il 40 ed il 60% degli anziani con FA non adeguatamente trattati. In questa popolazione inoltre il sottouso dei NOAC veniva associato alla prescrizione di farmaci antipiastrinici che da soli hanno un ruolo limitato nella riduzione del rischio tromboembolico e non sono più sicuri dei NOAC in termini di rischio di sanguinamento. Dal REgistro POliterapie-SIMI (REPOSI) che raccoglie i dati circa l’ assunzione dei NOAC nella popolazione anziana di pazienti ricoverati nei reparti di Medicina Interna e Geriatria si evince come la maggior parte dei pazienti sia stata sottotrattata o trattata in modo inappropriato con farmaci antipiastrinici. Tra i pazienti trattati con NOAC vi erano invece molti casi di...continua a leggere

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