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L’evolocumab riduce maggiormente il rischio cardiovascolare assoluto nei pazienti con un infarto miocardico recente rispetto a quelli con infarto miocardio pregresso
Fonte: AMA Cardiol. May 20, 2020. doi:10.1001/jamacardio.2020.0882.

Le linee guida dell’AHA/ACC del 2018 sulle dislipidemie ha identificato i pazienti con infarto miocardico (MI) recente (entro 12 mesi) come a rischio molto elevato, in cui è ragionevole aggiungere un inibitore del PCSK9 alla massima dose di statina tollerata combinata con ezetimibe se il loro livello di LDL colesterolo è di 70 mg / dL o maggiore o il livello di colesterolo non HDL è di 100 mg / dL o maggiore. A tal proposito i ricercatori hanno voluto esaminare l'efficacia clinica di evolocumab in pazienti con infarto miocardico recente. E’ stata eseguita un'analisi secondaria prespecificata sul FOURIER trial, in cui 27 564 pazienti con malattia cardiovascolare aterosclerotica trattati con statine sono stati randomizzati a evolocumab vs placebo. I pazienti con IM con una data nota (n = 22 320) sono stati stratificati in un gruppo che ha incluso pazienti con IM recente (entro 12 mesi dalla randomizzazione) e in un gruppo con pazienti con IM pregresso (oltre 12 mesi prima della randomizzazione). Per protocollo, i pazienti con IM entro 4 settimane prima della randomizzazione sono stati esclusi dallo studio FOURIER. L'endpoint composito primario era la morte cardiovascolare, infarto miocardico, ictus, ricovero per angina instabile o rivascolarizzazione coronarica. L'end point composito secondario principale era la morte cardiovascolare, IM o ictus. Dei 22 320 pazienti inclusi, 17 516 (78,5%)...continua a leggere

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