L’insufficienza cardiaca viene definita come un quadro fisiopatologico caratterizzato dall’incapacità del cuore di pompare una quantità di sangue adeguata alle esigenze metaboliche dei tessuti con normali pressioni di riempimento ventricolare. Tale patologia è nel mondo occidentale la principale causa di morbilità e mortalità; in Italia ne sono colpiti oltre 500.000 pazienti; è in continuo aumento e questo incremento si innalza bruscamente con l’avanzare dell’età (il 70% dei pazienti ha più di 60 anni). È la principale causa di ospedalizzazione degli ultrasessantacinquenni e, nonostante i progressi della terapia farmacologica, il 40-50% dei pazienti ospedalizzati per tale condizione sono ricoverati nuovamente nei sei mesi successivi alla dimissione. Inoltre, la mortalità dei pazienti anziani con tale patologia rimane elevata: 28-38% a 1 anno, 50-75% a 5 anni. Per tale motivo è lecito considerarla la nuova “epidemia del millennio”. Un aspetto rilevante da non trascurare nella gestione dell’insufficienza cardiaca nell’anziano è l’elevata prevalenza della disfunzione diastolica: quasi tutti gli over 70, infatti, presentano un certo grado di disfunzione diastolica e, in oltre la metà degli anziani (oltre 2/3 delle anziane) con insufficienza ...continua a leggere
ABSTRACT SEMPLIFICATO DEI CONTENUTI DI CARDIOLINK SCIENTIFIC NEWS
VISUALIZZA VERSIONE COMPLETA